Hai per fettamente ragione. Accorro e pubblico un seguito!
Ad ogni modo si fa doverosa una spiegazione sul mio ritardo, dato che i motivi sono molteplici e con molta trasparenza e chiarezza intendo condividerli con voi.
In primis la stagione calda che mi fa stare meno seduto al PC e mi fa vivere di più all'aperto.
In secondo luogo la lunga attesa del seguito di Hashepsowe (ovviamente comprendo le sue ragioni teatrali, ed ho avuto anche modo di goderne a maggio

) che ha contribuito a farmi perdere il ritmo.
Ultimo, ma forse la cosa che più delle altre grava sulla mia tempistica: la mia personale antipatia per metrica e rima. Non fraintendete, l'esperimento mi piace, ma per me è veramente
ostico e
frustante scrivere in metrica e rima quando la cosa mi coinvolge e vorrei esprimere molto di più, o comunque in modo diverso, accentuando magari la carica emotiva rispetto alla musica delle parole... Insomma mi conosco e so che scrivere in metrica mi è sempre andato stretto, forse per questo avevo messo le mani avanti parlando di un solo canto.
Ma poi la storia si è fatta densa ed interessante e ho cercato di portarla avanti.So bene che alla lunga non ce la posso fare (la mia idea è di terminare questo canto e mi ritiro, anche se con dispiacere).
È una settimana che cerco di scrivere la mia stanza, ma vi confesso senza indugio che ho avuto molte difficoltà e che alla fine è una strofa di ripiego, perché di meglio proprio non mi viene... e mi ci sono anche arrabbiato
Mi sarebbe piaciuto introdurre i
sette fantasmi che Hashepsowe ha citato nella sua ottava, dire che non tutti son compagni d'armi e collocarli in perodi diversi della vita del cavaliere e descriverli, ecc... ma ovviamente tutto questo è impossibile in 8 versi.
Intanto ho introdotto un fratello amato. A voi continuare con questo ricordo evocato, o introdurre uno deglia altri, o cambiare completamente le carte in tavola.